Si sono conclusi domenica 4 novembre gli eventi di Manifesta12 e Idesign, che hanno ospitato a Palermo l’APT Basilicata con la mostra “Fucina Madre” e il programma di spettacoli “Paesaggio sonoro” dal 25 ottobre al 4 novembre 2018.
La celebre biennale d’arte contemporanea ha determinato anche quest’anno giorni di grande partecipazione di pubblico proveniente, oltre che da Palermo e dalla Sicilia, da tutta Europa, dagli Stai Uniti, dal Canada, dal Giappone. La capitale italiana della cultura 2018 ha dunque vissuto un clima di straordinaria vivacità culturale che ha coinvolto il noto centro storico, i suoi palazzi, le piazze e i monumenti, in un itinerario diffuso di attività ed eventi di grande rilievo.«Palermo è cambiata culturalmente, nella testa e negli stili di vita dei palermitani – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando nell’incontro avuto con il direttore di APT Mariano Schiavone al Palazzo delle Aquile sabato mattina – divenendo Capitale italiana della cultura 2018, sede di Manifesta 12, tra le prime 5 città turistiche d’Italia, Patrimonio mondiale UNESCO per la sua storia e per il suo presente Arabo Normanno, Palermo riferimento internazionale di cultura dell’accoglienza».
In questo contesto, grande attenzione vi è stata per il “Viaggio in Basilicata” proposto dall’Agenzia di Promozione Territoriale – che è parte di Idesign e dunque degli eventi collaterali di Manifesta 12 – attraverso la mostra degli oggetti dei designer e artigiani del progetto Fucina Madre, accompagnata da immagini delle più importanti destinazioni turistiche lucane e dagli spettacoli della rassegna “Paesaggio sonoro”.
«I punti di incontro con Matera sono tangibili e danno ragione del progetto di collaborazione che l’APT ha fortemente voluto e che ha consentito di connettere Palermo e la Basilicata in una congiuntura così formidabile – ha dichiarato il direttore di APT Mariano Schiavone – che vede due importanti realtà del Sud riscattarsi definitivamente ed entrare con una forza attrattiva unica nell’immaginario dei viaggiatori di tutto il mondo».
La mostra di Fucina Madre e le altre iniziative che l’APT ha portato a Palermo hanno raccontato una Basilicata viva, che ha nella creatività e nelle arti applicate la sua chiave di volta, una narrazione che ha incontrato il favore di un pubblico numerosissimo, quello che ha affollato la Chiesa dello Spasimo nei dieci giorni di esposizione, uno dei monumenti più visitati della città, confermando la grande forza comunicativa e l’appeal che immagini del paesaggio e oggetti e storie vissute nel presente riescono ad esercitare per identificare e conoscere pienamente un territorio.